Luciano Pasquini
Cardiologo Pediatra
Campi d'interesse
Cardiologia Pediatrica
La Cardiologia Pediatrica si occupa della prevenzione, della diagnosi e
della terapia delle Cardiopatie Congenite (cardiopatie presenti
fin dalla nascita dovute ad un anomalo sviluppo del cuore embrionario), e
inoltre si occupa della diagnosi e cura delle Cardiopatie Acquisite in
Età Pediatrica. Si colloca quindi a cavallo tra la Pediatria Generale
e la Cardiologia degli Adulti ma costituisce una branca della medicina a sé
stante che richiede formazione e conoscenze specifiche.
Nell’ambito delle Cardiopatie Congenite il campo di azione del
Cardiologo Pediatra va dalla Cardiologia Fetale (Diagnosi
Prenatale principalmente tramite l’Ecocardiogramma Fetale, Counselling
Parentale e quant’altro) fino alla cura a lungo termine dei
Cardiopatici Congeniti Adulti che il Cardiologo Pediatra
continua a seguire per tutta la vita in collaborazione con altre figure
mediche del mondo della medicina degli adulti.
Le Cardiopatie Congenite sono le malformazioni più frequenti
nella specie umana. Non di rado presentano una notevole complessità
anatomica e possono, in particolare nel neonato e nel lattante,
accompagnarsi ad elevata gravità. Si presentano con differenti quadri
clinici, hanno moltissimi quadri anatomici molto diversi tra loro e
possono essere pertanto particolarmente complesse sia negli aspetti
diagnostici che nel trattamento. Le Cardiopatie Congenite costituiscono
la larga maggioranza dei casi che vanno all’attenzione del Cardiologo Pediatra.
Il Cardiologo Pediatra si occupa inoltre delladiagnosi e del trattamento
sia delle Aritmie che delle Cardiopatie Acquisite in età
pediatrica (come le Cardiomiopatie primitive o secondarie, la
Malattia Reumatica, la Malattia di Kawasaki ect. ), si occupa infine delle
sequele cardiologiche di specifiche patologie extracardiache.
Le terapie somministrate dal Cardiologo Pediatra sono spesso
farmacologiche ma non sempre, infatti nel trattamento di alcune Aritmie e
nella cura di alcune specifiche Cardiopatie Congenite o più spesso nel
trattamento di particolari sequele di patologie più complesse, il
Cardiologo Pediatra esegue nel Laboratorio di Emodinamica delle
procedure terapeutiche invasive, la cosiddetta Emodinamica Interventistica.
La terapia delle Cardiopatie in età pediatrica resta però principalmente
cardiochirurgica pertanto il Cardiologo e il Cardiochirurgo
Pediatrico lavorano a stretto contatto affiancati dall’Anestesista, dal
Rianimatore ,dal Neonatologo e dal Pediatra Generale.
Nell’ambito della Cardiologia Fetale il Cardiologo Pediatra ha continua e
stretta collaborazione con l’Ostetrico/Ginecologo.
Tutte queste figure professionali sono impegnate e dedicate, con il
fondamentale ausilio dello Psicologo, al benessere fisico/mentale a lungo
termine dei bambini cardiopatici.

Ecocardiogramma Pediatrico
L’Esame diagnostico per eccellenza nell’ambito delle malattie del cuore
dei bambini è l’Ecocardiogramma Pediatrico.Si basa sulla
riflessione degli Ultrasuoni, onde sonore di elevatissima frequenza non
percettibili dall’orecchio umano, che vengono inviati all’interno del torace
per raggiungere il cuore tramite una sonda poggiata sulla cute. Una volta
raggiunto il cuore gli ultrasuoni ritornano alla sonda modificati dalle
caratteristiche fisiche, cinetiche e morfologiche delle varie regioni
cardiache. La macchina studia le modificazioni delle onde riflesse e, in
base a queste, è in grado di ricostruire la forma e il movimento del cuore.
Inoltre vengono studiate le caratteristiche del flusso sanguigno all’interno
del cuore sfruttando l’effetto Doppler. E’ pertanto una metodica non
invasiva, non dolorosa, ripetibile nel tempo, che può essere eseguita
anche al letto del paziente e che soprattutto permette lo studio accurato
del cuore del bambino senza alcun danno per la salute.
Si esegue con il piccolo sdraiato sul lettino prima in posizione supina e
poi sul fianco sinistro.
L’esame può avere una durata variabile tra 15 minuti e 30 minuti in
ragione dell’importanza della situazione da valutare.
In cardiologia pediatrica è l’esame diagnostico per eccellenza sia per lo
screening delle cardiopatie (congenite o acquisite) sia per il preciso e
dettagliato inquadramento preoperatorio dei bambini cardiopatici. In
particolare quasi tutti i pazienti più piccoli vengono sottoposti alla terapia
cardiochirurgica sulla base della sola Ecocardiografia. Ha inoltre un ruolo
di primo piano sia nel periodo immediatamente post-operatorio che nel
follow-up a distanza.
Da inoltre importanti informazioni sullo stato emodinamico in molte
patologie primitivamente extracardiache
L’esame deve essere eseguito da Cardiologi Pediatri con uno specifico
training in ecocardiografia e provvisti di profonde conoscenze sui quadri
anatomici delle Cardiopatie Congenite, sull’emodinamica delle cardiopatie
in età pediatrica, sulle tecniche in Cardiochirurgia Pediatrica e sulle
complicanze postoperatorie sia immediate che a distanza.

Ecocardiogramma Fetale
Nel mondo occidentale ,o comunque nei paesi più sviluppati, le
Cardiopatie Congenitecostituiscono ,dopo la prematurità grave, la prima
causa di morte in età pediatrica. La loro incidenza, in base agli studi
epidemiologici storici, varia dal 5 all’ 8 per mille dei nati vivi per anno.
La Diagnosi Prenatale in alcuni paesi come il nostro ha certamente ridotto
il numero dei casi/anno e in particolare di alcune forme più gravi;
nonostante ciò la reale prevalenza delle Cardiopatie Congenite è
verosimilmente molto più alta di quella stimata dagli studi epidemiologici
storici ormai datati, basti pensare ad esempio alla sola Valvola Aortica
Bicuspide che è presente in circa il 2% della popolazione e la cui reale
prevalenza è certamente in gran parte sfuggita in quegli studi.
Inoltre, lo studio del Cuore Fetale è particolarmente complesso e richiede
conoscenze ed esperienze specifiche, è stato ampiamente dimostrato che
molte Cardiopatie Congenite sfuggono allo screening
Ostetrico/Ginecologico in corso della cosiddetta Ecografia Morfologica.
Le Cardiopatie Congenite sono pertanto relativamente frequenti, possono
essere molto gravi e sono difficili da diagnosticare , ne risulta
evidente che l’esame del cuore fetale è obbligatorio.
L’Ecocardiogramma Fetale studia l’anatomia, la funzione e il ritmo del
cuore fetale e viene eseguita da un medico esperto in Cardiologia
Pediatrica e Fetale. Come qualunque altra ecografia in gravidanza, non è
un esame invasivo e dura in media, nei casi non patologici, dai 20 ai 40
minuti. Condizione sfavorevole all’esecuzione di un corretto esame è
soprattutto l’avanzata obesità materna, ma anche la sfavorevole posizione
fetale, la presenza di poco liquido amniotico o la scarsa “ecogenicità”
dei tessuti.
Si esegue in genere dopo la 18° Settimana di Gravidanza, appena
eseguita l’Ecografia Morfologica, periodo in cui comincia ad essere
accettabile in molti casi la visualizzabilità del cuore fetale che
successivamente, con la crescita del feto, migliora fin verso la 34°
settimana di gravidanza.
L’Ecocardiogramma fetale permette, salvo rare eccezioni,
l’identificazione di tutte le Cardiopatie Congenite più gravi, quelle
che mettono in pericolo la durata e la qualità della vita del nascituro.
Accanto a queste esistono le cosiddette Cardiopatie Minori così chiamate
perché anche quando è indicato un intervento Cardiochirurgico o una
terapia interventistica in emodinamica si risolvono prontamente con un rischio irrisorio.
Purtroppo molte di queste cardiopatie minori non sono
diagnosticabili nella vita fetale o perché fisiologicamente presenti (Dotto
Arterioso, ”Difetto Interatriale”) o perché di difficile riconoscimento
(anomalie coronariche, Coartazione Aortica, anomalie dei ritorni venosi,
ect.). Tra queste ultime una particolare attenzione va posta dopo la nascita
alla Coartazione Aortica perché presenta alcune forme anatomiche
clinicamente pericolose ma che, in compenso, non dovrebbe sfuggire al
controllo neonatologico predimissione.
E’ ampiamente documentato che la diagnosi prenatale riduce,in
particolare nelle Cardiopatie più severe, la Mortalità e la Morbilità
Perioperatoria (i.e. gravi complicanze ad es. neurologiche, renali,
infettive, ect.). Questo grazie ad un adeguato monitoraggio del resto della
gravidanza e all’identificazione dei luoghi, dei tempi e dei modi più idonei
all’espletamento del parto. Il piccolo paziente può inoltre iniziare
prontamente dopo la nascita le terapie mediche o le procedure invasive più
adeguate per il mantenimento dell’equilibrio emodinamico.
L’ecocardiografia fetale permette inoltre l’identificazione ed il trattamento
di eventuali aritmie nel feto tramite la somministrazione dei farmaci
antiaritmici per via transplacentare (somministrandoli cioè alla mamma).
Infine ,e non di ultima importanza, come è stato accertato, la diagnosi
prenatale ha un effetto positivo sul legame madre/figlio che influenza
ampiamente la serenità materna e il benessere emotivo a medio e lungo
termine del bambino.
Esistono delle indicazioni classiche all’esecuzione dell’esame in presenza
di fattori di rischio materni o fetali:
- Presenza di un precedente figlio affetto da cardiopatia congenita
- Presenza di Familiarità per cardiopatie congenite
- Presenza di Anomalie Genetiche del feto
- Riscontro di Anomalie Extracardiache fetali
- Gemellarità
- Fecondazione Assistita
- Assunzione materna di Farmaci Teratogeni come anticonvulsivanti, alcol, litio, ma soprattutto di derivati della vitamina A (acido retinoico e derivati)
- Presenza di malattie materne come Diabete, in particolare quello insulino-dipendente, la Fenilchetonuria e le Malattie Autoimmuni
- Infezioni materne come la Rosolia ed il Citomegalovirus e la Toxoplasmosi
- Sospetto di Cardiopatia Congenita all’esame morfologico di base
- Sospetto di Aritmia Fetale
- Test della Translucenza Nucale positivo con Translucenza Nucale Aumentata. In particolare i feti con NT > 95° centile e corredo cromosomico normale hanno un rischio aumentato di difetti cardiaci maggiori che si incrementa in maniera esponenziale con l’aumentare dello spessore della NT.
- Presenza di Idrope Fetale non immunologica. Condizione caratterizzata dalla presenza di abbondante liquido nel tessuto cutaneo , sottocutaneo e nelle cavità sierose.
In realtà è stato osservato che eseguendo l’ecocardiogramma fetale a tutte
le gestanti o solo a quelle che presentano fattori di aumento del rischio il
numero dei casi patologici riscontrati non differiva significativamente.
Appare evidente pertanto che un adeguato studio del cuore fetale è
opportuno in tutte le gravidanze.
Per un Appuntamento:
Casa di Cura Mater Dei
via A. Bertoloni, 34 Roma
Tel. 06/83803 - 06/802201
telefono cellulare: +39 335 7080266

